Per quanto le nostre ossa ci sembrino una cosa rigida e stabile, in realtà sono il risultato di una continua opera di demolizione e ricostruzione (necessaria fra l’altro per adattare la struttura ossea alle mutevoli condizioni statiche e meccaniche del corpo).
Queste due opere vengono attuate continuamente e contemporaneamente da due tipi di cellule che si differenziano, in numero bilanciato, da un progenitore comune.
Con l’avanzare dell’età, e nelle donne più precocemente e più rapidamente dopo la menopausa, questo equilibrio si altera: vengono prodotte le cellule demolitrici in numero maggiore di quelle della ricostruzione, progressivamente quindi diminuisce la mineralizzazione dell’osso e anche la sua quantità: è l’osteoporosi, che in casi estremi può indebolire talmente le ossa da causare fratture spontanee.
Poiché l’osteoporosi si presenta spesso collegata ad altre patologie osteoarticolari, quali ad esempio l’artrosi, si è presentato il problema se sono indicate o no le cure termali, in questi casi fanghi, bagni, piscine termali, ecc. Una delle favole metropolitane che circolavano anni fa, era che non lo fossero, nella presunzione che, essendo cure “calde”, fosse negativo lo stimolo da vasodilatazione che inducevano sul metabolismo.
Ovviamente, meccanismo di azione di queste cure a parte, ogni eventuale incremento del metabolismo osseo si traduce in un miglioramento della nutrizione ossea.
Più precisamente inoltre, avendo tutte queste cure termali una spiccata azione antinfiammatoria ed una di stimolo delle difese naturali, sia che vengano praticate in acqua salsoiodica che in acqua solfurea, queste costituiscono un trattamento positivo sia per le patologie concomitanti che per l’osteoporosi.
Uno studio recentissimo poi getta nuova luce sull’azione delle cure termali nell’osteoporosi, in questo caso con acqua solfurea: in condizioni sperimentali (colture cellulari e trattamento di animali affetti da osteoporosi, non ancora sull’uomo) si è visto che l’osteoporosi è collegata ad un abbassamento del normale livello di idrogeno solforato (il costituente attivo di queste acque) nelle cellule e nel sangue e che un apporto di questo che ripristini il livello induce una differenziazione delle cellule ossee in un rapporto normale fra cellule demolitrici e cellule costruttrici, per cui progressivamente viene ricostituita la normale struttura ossea. Il che farebbe, se confermato per l’uomo, l’unica cura risolutiva finora conosciuta per l’osteoporosi.
Con il contributo di:
Dr Attilio Menconi Orsini
Specialista in Cardiologia e Idrologia Medica
Cicli di cura in convenzione con il SSN:
Ogni anno è possibile effettuare un ciclo di cure termali a carico del SSN, ed è sufficiente la richiesta del proprio medico di famiglia, completa di diagnosi e ciclo di cure corrispondente:
Osteartrosi ed altre forme degenerative; (oppure) Reumatismi extra articolari, (oppure) Osteoporosi
- Ciclo di 12 Fanghi e Bagni terapeutici
- Ciclo di 12 Bagni
- • Ciclo di 12 Grotte
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